La nostra anima "grida" per essere liberata... per troppo tempo prigioniera in una gabbia senza sbarre !!!
Inizia l'anno danzando libera con la musica del primo raggio di sole... (Francis C.)

( Arte motoria socialmente utile ) smartin@email.it
La nostra anima "grida" per essere liberata... per troppo tempo prigioniera in una gabbia senza sbarre !!!
Inizia l'anno danzando libera con la musica del primo raggio di sole... (Francis C.)




Il bisogno di esprimere al massimo la propria giocosità, fanciullezza
e voglia di essere liberi di danzare...
Sconfinando giudizi e pregiudizi... "Vivere...Vivere...Vivere..."
E' un dono che ci è stato dato per un certo periodo su questo
bellissimo pianeta terra...
La maggior parte di questo pianeta è fatto di gente meravigliosa,
posti meravigliosi e orizzonti sconfinati
In qualche modo ci è dato di credere che la terra è fatta solo di
guerre, cattiveria e disgrazia... anche se è vero ma questo non è che
una infinitesima piccolissima parte del nostro esistere
Questo timore ci fa rinchiudere in noi stessi e nelle nostre case
impedendoci di condividere il nostro amore e affetto agli altri...
incatenandoci volontariamente...
Ora alzati dalla sedia, fai un respiro profondo e fai un giro su te
stesso guardando verso l'alto.......... (fatto?)
Ci si sente meglio? ora cerca qualcun'altro e offri la tua danza
libera... nessuna scuola può giudicare il tuo movimento qualsiasi esso
sia....nessuno!
Credi di stare fermo??? la terra sta girando alla velocità di 2000 km
orari, il pianeta stessa a velocità incredibile nel suo sistema solare
e tutto quanto insieme verso lo spazio infinito dell'universo... buon
movimento (Francis) 15 ott.2009

"Kairos (καιρός) è una parola che nell'antica Grecia significava "momento giusto o opportuno" o "tempo di Dio". Gli antichi greci avevano due parole per il tempo, chronos e kairos. Mentre la prima si riferisce al tempo logico e sequenziale la seconda significa " un tempo nel mezzo", un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade. Ciò che è la cosa speciale dipende da chi usa la parola.Mentre chronos è quantitativo, kairos ha una natura qualitativa."
Laboratorio di Mimoterapia
La "mimecare" di Francis Calsolaro (Redatto da Olga Chieffi)Il noto mimo ha illustrato, presso il Convento San Michele, il suo progetto per dar sollievo agli ammalati, agli anziani, alle famiglie colpite da immani tragedie, come i terremotati d´Abruzzo attraverso il linguaggio del corpo
"...Più che il gesto o la mimica, il corpo in tutte le sue dimensioni.
Se la danza cerca la leggerezza e il volo, il mimo erige ad arte la pesantezza e il radicamento.
Se il teatro parlato privilegia la dinamica della parola, il mimo svela l´energia interiore, la amplifica
e le dona il ritmo per aprirsi all´ immaginario.
Per questo la tecnica di mimo corporeo è fondamentale per l´attore.
Essa risponde perfettamente ai bisogni di mobilità fisica e spaziale necessari
all´espressione teatrale." E´ quanto scriveva Etienne Decroux riguardo l´arte del mimo, disciplina severissima che ci ha presentato Francis Calsolaro, il quale insieme a Mara Russo è venuto ad illustrare la Mimecare, la mimoterapia, ospite della rassegna “Quello che passa al convento”, promossa da Vito Puglia.
Serata emozionale ed emozionante quella offertaci da Francis e Mara, i quali sono riusciti ad “iniziare” il pubblico in sala, attraverso il canale per eccellenza, di quest´arte che è quello dell´introspezione, dello "sguardo dentro", di quel qualcosa che è invisibile agli occhi degli altri ma, che per il Mimo è il motore di tutte le cose e di tutte le forme. Per diventare Mimo occorre, infatti, intraprendere un viaggio interiore in modo da entrare in risonanza profonda con il proprio talento e con parti nascoste di sé che non aspettano altro che essere contattate, riconosciute e fatte venire alla luce. Comunicare e rappresentare attraverso il corpo consente il recupero di una parte atavica che è quella della gestualità, un linguaggio immediato e forte che sa esprimere contenuti profondi. Francis, nel suo lavoro, a fianco di ammalati, anziani, attualmente dei bambini e delle famiglie terremotate d´Abruzzo, si lascia guidare dall´istinto e talvolta dalla musica che permette di lasciarsi andare ancora di più nel movimento del cuore e non della ragione. Il suo mimare continua per sempre riscoprendo il valore del silenzio che porta ad ascoltare ogni mia vibrazione facendolo e facendoci sentire vivi nella propria umanità. La fantasia è l´anima del creativo e la sua forza è il cuore. Il Mimo crea dal nulla, o meglio dal mondo più sottile, ma affinché la sua rappresentazione non sia solo performance, deve metterci il cuore, perché solo così riesce a trasmettere i propri sentimenti. Questa professione dà l´opportunità di esprimere energia, amore che scaturisce dal profondo in modo imprevedibile e sempre nuovo anche ai propri occhi e al proprio sentire, scoprendo movimenti, mai uguali. Ma in una cultura occidentale dove viene data molta rilevanza alla parola, che contributo può dare l´arte del Mimo? Sicuramente il contributo maggiore è quello di far ritrovare la forza e la bellezza dell´espressione del corpo e del gesto, canali straordinari di relazione con se stessi e con gli altri che troppo spesso si dimenticano per lasciare spazio alla comunicazione virtuale priva di mimica e alla parola quale incarnazione di un processo mentale. Se si lascia cadere il sapere e la mente si acquista la potenza del proprio essere semplicemente per quello che è. Mara e Francis lavorano anche nelle scuole a rischio. I bambini, in genere, vengono soprattutto allenati ad acquisire abilità cerebrali, trascurando molto il corpo nel suo essere-sentire- agire. Questo è un vero peccato perché i bambini sono globali, vivono nell´unità e non nel dualismo come gli adulti; portarli a sperimentare solo alcune parti di sé li conduce più alla separazione che all´unità. Il mimo, inoltre aiuta molto i ragazzini più timidi perché la timidezza porta a chiudersi e a non incontrare l´altro, mentre questa disciplina scopre, sperimenta ed esprime attraverso il corpo la propria “anima viva”, la comunità buona. Francis e Mara terranno un corso di mimoterapia presso il convento San Michele a fine maggio, in cui si indicherà una probabile uscita di sicurezza dal Nulla che ci attanaglia, mimo come “cura” del proprio essere, l´andare sulle vette e negli abissi dell´io, allo scopo di immaginare, e cogliere nuovi sentimenti, nuove emozioni. Solo purificandoli potremmo vedere, allo stato puro, ciò che abbiamo scoperto, cosa siamo, ri-generando la vita tutta, da semplice vita vivente in vita vissuta.
Olga Chieffi da www.positanonews.it